Perugia-Taranto 3-0.Presenti circa 250 sostenitori al seguito, probabilmente la metà calati nella città umbra per seguire più l'EuroChocolate che il Taranto.
Il tifo, difatti, sarà relegato agli ultras e ai supporters della gradinata, che cercheranno di farsi sentire nonostante l'ennesima prova sconfortante della squadra.
Novanta minuti, seppur a corrente alternata, di discreto tifo, contro la repressione, contro la società e a sostegno della squadra.
Parte anche qualche coro contro le morti sul lavoro, unico dei pochi "primati" che la città di Taranto detiene in Europa.
Padroni di casa presenti in buon numero in curva, con la Brigata sulla destra, rappresentata da uno striscione "Perugia" con fascette tricolore sui lati", ed Ingrifati ed Armata Rossa sulla sinistra, caratterizzati da maglie e bandiere tutte di colore rosso, oltre che un paio di cubane.
Entrano misteriosamente due striscioni, quello già citato della Brigata e uno rivisitato probabilmente degli Ingrifati.
Domanda: autorizzati anche loro?
Fanno un buon tifo, spinti anche dal risultato, con diversi cori dedicati ai loro nemici ternani.
Viaggio sia all'andata che al ritorno tranquillo, eccezion fatta per qualche macchina di beneventani, ritornata a casa con qualche "capo d'abbigliamento" in meno
Gallipoli-Taranto 1-0, Coppa Italia Lega ProCirca una 50ina di sostenitori al seguito del Taranto, in questa gitarella di Mercoledi pomeriggio.
La Coppa Italia ex Serie C ora Lega Pro da sempre snobbata dalla nostra "serissima" società non può che richiamare questo scarso seguito.
Gli ultras entrano circa 15 minuti dopo il calcio d'inizio e daranno vita ad un buon tifo, in gran parte con cori contro la repressione, la società e il calcio moderno.
Curva di casa (si fa per dire) contenente una 50ina di tifosi, per lo più ragazzini, che si limiteranno a fischiare tutti i nostri cori, persino quelli dedicati ai diffidati e agli arrestati.
E' tutto dire sul livello di chi si aveva di fronte.
Espongono una sciarpa della Taranto Sport (quella targata con lo sponsor Siel, ovvero un modello circolato unicamente nella semifinale play-off contro l'Avellino in quante regalate dal presidente Blasi ai bambini della gradinata e della tribuna), forse con l'intento di farci credere che sia stata rubata a qualcuno.
Non si capisce come, dato che i presenti erano tutti ultras e supporters della gradinata, non certo avvezzi a portare la sciarpa con lo sponsor sopra.
Probabilmente qualche gallipolino, affamato di vero tifo, si sarà fatto una gita durante i play off e si sarà fatto donare la sciarpa.
Si va via con l'ennesima sconfortante sconfitta nell'ennesimo sconfortante campetto di periferia.
Grazie Blasi!